Riportiamo l'editoriale dell'Avv. Michele Bonetti pubblicato da Il Sole 24 ore al link http://www.scuola24.ilsole24ore.com/art/universita-e-ricerca/2014-12-18/concorso-rischio-il-tar-lazio-graduatorie-annullabili-e-iscrizioni-sovrannumero-piu-vicine-184112.php?uuid=ABrnplSC
Per Vostra comodità si riporta il testo di seguito.
Nella serata di mercoledì 17 dicembre il T.A.R. del Lazio ha accolto con un decreto cautelare presidenziale il primo ricorso avente ad oggetto le scuole di specializzazione in medicina.
La questione all’analisi del Giudice Amministrativo capitolino riguardava, nello specifico, il meccanismo degli scorrimenti delle graduatorie così come previsti dal Miur; una graduatoria per la prima volta nazionale dove si intrecciano Scuole di specializzazione, sedi e ove “dietro” vi sono persone in carne e ossa.
Oggetto di impugnazione è il meccanismo con il quale il Miur attraverso il sistema informatico del portale Universitaly, gestito dal CINECA per conto del Ministero, non consente, nonostante siano ancora in corso gli scorrimenti per essere ammessi alle scuole di specializzazione mediche, di poter continuare a permanere nelle “specifiche graduatorie di Scuola” da cui non si è decaduti e nelle quali si è in posizione di attesa.
Nel discusso Bando, i concorrenti aspiranti specializzandi hanno la possibilità di inserire, secondo l’ordine prescelto e non successivamente modificabile, tutte le sedi universitarie ove si svolgono i corsi di specializzazioni prescelti e la graduatoria verrà redatta sulla base del merito e delle opzioni.
Se i candidati possono inserire tutte le sedi Universitarie nazionali non possono, tuttavia, scegliere di partecipare a tutti concorsi per le singole scuole di specializzazione. Ai sensi del D.M. 30 giugno 2014, n. 105, infatti, essi possono concorrere fino a due tipologie di scuole di specializzazione per ciascuna area e complessivamente fino a sei opzioni.
Non v’è, come sarebbe certamente più opportuno, simmetria tra il test d’ingresso al Corso di Laurea in Medicina e quello per l’accesso alle Scuole di Specializzazione. Così come vi è invece simmetria tra una graduatoria nazionale per l’accesso all’università e una graduatoria nazionale per l’accesso alle specializzazioni; stessa simmetria dovrebbe esservi tra coloro che accedono all’università e coloro che “entrano” poi nel successivo sistema delle specializzazioni, avendo cura che non si verifichi un c.d. “imbuto” alla Professione foriero di precariato e disoccupazione per soggetti altamente specializzati e con cognizione ad alta obsolescenza.
Così come per il Corso di Laurea in Medicina c’è un ordine delle preferenze, così dovrebbe avvenire anche per le Scuole di Specializzazione in Medicina, ma sul punto il primo bando nazionale delle specializzazioni mediche si è presentato lacunoso.
Il Ministero non ha provveduto in tal senso ed il T.A.R. ha giustamente corretto il meccanismo in parola mediante l’adozione di un decreto cautelare da confermarsi in sede collegiale all’udienza del 29 gennaio 2015.
A ben vedere, mentre per un verso, vengono scisse le graduatorie delle singole scuole, per altro verso, con norma finale di chiusura totalmente scollegata dal resto della disposizione, si dispone che la graduatoria diventi, di fatto, unica e si commina la decadenza automatica dalle altre graduatorie per il sol fatto di aver accettato un’altra tra le diverse scuole.
Una esemplificazione può essere utile al fine di comprendere la portata di tale previsione ministeriale. Va premesso come non si discuta circa l’assegnazione ad una diversa sede universitaria tra quelle prescelte, si fa bensì riferimento ad una diversa scuola, dunque si decide del futuro professionale di tanti giovani medici.
In breve, si decade, ad esempio, da Pediatria per il sol fatto che lo scorrimento è stato più veloce in Anestesia e, a meno da non voler decadere definitivamente da quest’ultima scuola e rischiare di rimanere disoccupato sino al prossimo concorso, il candidato risulta obbligato a lasciare la scuola dei sogni (pediatria, nel nostro esempio), che è quella su cui ha impostato il suo ultimo triennio di studi (con internato, tesi, etc..), per optare per quell’altra che la roulette russa di questo cervellotico sistema gli ha assegnato: Anestesia appunto.
Tanti candidati in questa situazione, per non rischiare di rimanere privi di specializzazione, si sono visti costretti ad accettare l’ingresso in una specializzazione “deteriore”. Ben potrebbe verificarsi che alla chiusura delle graduatorie l’ultimo degli ammessi alla specializzazione ambita abbia, però, conseguito un punteggio anche nettamente inferiore rispetto al candidato in questione. Ciò è stato reso sempre più probabile a seguito dei successivi scorrimenti della graduatoria.
Oggetto di impugnazione innanzi al T.A.R. Lazio è stata la previsione di cui all’art. 8 del D.M. 8 agosto 2014, n. 612 ad oggi “sospeso” dal Tar e dunque con possibili ripercussioni sugli scorrimenti delle graduatorie e che potrebbe determinare il Ministero ad un “saggio” correttivo in corsa del sistema di scorrimenti mediante un provvedimento legislativo per non aggravare una situazione già particolarmente delicata.
Il TAR Lazio, nel ritenere, ad una prima delibazione, il ricorso fondato ed in virtù della sussistenza del pericolo di danno grave e irreparabile ha sospeso i provvedimenti impugnati nella parte in cui precludono al ricorrente di iscriversi alla scuola a cui è oggi assegnata e comminano la decadenza dalle altre scuole di specializzazione nelle quali lo stesso potrebbe utilmente inserirsi in relazione al punteggio riportato all’esito della selezione.
Pertanto, al fine di non rischiare la decadenza dalle altre scuole a cui può legittimamente accedere all’esito degli scorrimenti ancora in corso, ai candidati lesi da tale strutturazione delle graduatorie non resta che agire innanzi al TAR Lazio per ottenere l’emanazione di un provvedimento cautelare che consenta di iscriversi alla scuola a cui è oggi assegnato, congelando, però, la propria posizione nelle altre graduatorie in cui è legittimamente inserito, in attesa che, anche in quelle, ottenga, se del caso, l’ammissione.
Per concludere, gli aspiranti specializzandi lesi da tale azione ministeriale potranno fare ricorso al T.A.R. fino al 5 gennaio, chiedendo il congelamento della propria posizione in graduatoria. Per quelli, invece, già travolti e lesi da questo meccanismo vi sono i presupposti per poter richiedere l’ingresso in sovrannumero.
Ormai, in una graduatoria nazionale così strutturata, qualora il Giudice Amministrativo confermasse il decreto emesso, si potrebbe arrivare in virtù di un vero e proprio effetto domino (che inciderebbe a catena sulle Scuole inserite o sedi concorsuali richieste) ad uno stravolgimento delle posizioni fino all’annullamento del concorso.
In buona sostanza, a meno che il T.A.R. non decida di tornare sui propri passi, si è aperta la strada alle ammissioni sovrannumerarie essendo ormai chiaro che ad essere falsata è tutta la graduatoria e non le singole posizioni.
Chi scrive è fermamente convinto che non possa ritenersi legittimo un sistema che neghi il diritto ai medici di poter approfondire le proprie conoscenze specializzandosi, tanto meno quando la selezione avviene attraverso un procedura fortemente viziata e manifestamente illegittima.
Il decreto cautelare oggetto di commento assume un valore intrinseco ancor più rilevante in ragione del fatto che sino ad ora, con riferimento ad istanze cautelari riguardanti il concorso per le specializzazioni mediche patrocinate da altri legali, v’erano stati solo rigetti. La partita è dunque riaperta.