
È stato pubblicato in G.U. il D.L. n.71 del 31 maggio 2024, concernente “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità e per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di Università e ricerca”.
L’art. 8 del predetto decreto pone l’attenzione sul tema della continuità didattica che costituisce un requisito fondamentale per un’azione educativa attenta ad uno stabile percorso di crescita formativa per gli alunni e le alunne con disabilità.
Il decreto dispone che «al fine di garantire la continuità dei docenti a tempo determinato su posto di sostegno, si prevede la possibilità, su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, di ottenere la conferma del docente in servizio nel precedente anno scolastico, previa valutazione del dirigente scolastico e nell’interesse del discente».
L’obiettivo del Legislatore è quello di agevolare la continuità educativa e didattica attraverso una procedura che lascia alle famiglie dell’alunno e dell’alunna disabile, la scelta sulla possibilità di conferma del docente, previa valutazione del dirigente scolastico.
I destinatari di tale procedura sono i docenti in possesso del titolo di specializzazione, i docenti privi del titolo di specializzazione inseriti nelle graduatorie di sostegno ed il docente privo del titolo di specializzazione individuato dalle graduatorie incrociati.
La conferma del docente, avviene nel caso in cui vi è la disponibilità del posto e fatte salve le operazioni relative al personale con contratto a tempo indeterminato. Oltre a ciò, la conferma da parte delle famiglie è soggetta al preventivo svolgimento delle operazioni relative al personale a tempo indeterminato e all’accertamento del diritto alla nomina nel contingente dei posti disponibili da parte del docente interessato.
La disposizione introdotta con il D.L. n. 71 ha generato una serie di interrogativi tra la moltitudine dei docenti precari, relativi all’effettiva stabilità, inclusione e continuità formativa che un provvedimento di questo tipo potrebbe generare, anche in relazione al ruolo ricoperto dal Dirigente Scolastico. Considerando il dato preoccupante sulla carenza di insegnanti di ruolo specializzati nel settore in commento, ci si chiede se una norma del genere centri il problema e possa effettivamente colmare questa mancanza.
L’auspicio è che in sede di trasformazione del Decreto in legge possano essere introdotte delle modifiche, tali da garantire una procedura che consenta ai docenti di sostegno di continuare il percorso sulla base delle proprie competenze professionali.