Tra il 12 novembre e il 18 novembre 2019, si erano svolte le prove preselettive del “Concorso pubblico per titoli ed esami, per il reclutamento di complessive n. 2329 unità di personale non dirigenziale a tempo indeterminato per il profilo di Funzionario nei ruoli del personale del Ministero della Giustizia”.
Come è noto, da tempo è stata pubblicata la graduatoria dei soggetti ammessi che, da mesi si stanno preparando per l’espletamento della prova scritta.
Quelle prove avevano già generato notevole contenzioso su cui il nostro studio, per primo ed unico in Italia, ha ottenuto accoglimenti che potete visionare qui
Tuttavia, con provvedimento dell’8 giugno, il Ministero ha comunicato di aver provveduto a ad aggiornare la graduatoria in ragione di asseriti errori che sono stati riscontrati nella griglia delle risposte.
Tale intervento ha cagionato un innalzamento della soglia minima di ammissione (da 31,39 a 31,7) con la conseguente esclusione di numerosi candidati che erano stati inizialmente ammessi a sostenere le successive prove.
In particolare, il Formez, l’ente che si occupa della gestione dell’intera procedura concorsuale nulla ha chiarito in ordine a tali errori che, perciò, allo stato rimangono “sconosciuti” insieme con tutte la procedura attivata silenziosamente dal Ministero.
Ebbene, numerosi candidati che sono stati improvvisamente esclusi, hanno contattato lo studio al fine di avere una tutela nell’ambito di quanto appena chiarito e per cui sono stati già inoltrate le prime istanze d’accesso agli atti al fine di avere tutta la documentazione relativa alla procedura e i compiti di ciascuno al fine di vagliare la sussistenza di eventuali illegittimità.
Per tale ragione, allo stato si tratta di agire in via stragiudiziale mediante istanza d’accesso agli atti, all’esito del quale si vaglierà l’ipotesi di azioni giudiziali.