Carissimi,
alla luce delle ultime modifiche legislative, caratterizzate da numerose illegittimità costituzionali e dalla violazione del principio della certezza del diritto, nonché delle numerose denunzie di pervenute all’UDU abbiamo deciso di schierarci ancora una volta a favore degli studenti.
Corre innanzitutto l’obbligo di ribadire che non abbiamo intenzione di schierarci né pro bonus, né contra bonus, ma solo a favore del libero accesso all’istruzione e dalla parte delle regole di uno stato di diritto.
L’abolizione in corsa del bonus maturità è stata illegittima, tanto quanto la sua istituzione. L’illegittimità si è verificata nel momento in cui il Legislatore ha deciso di cambiare le regole mentre i ragazzi erano nelle aule del test, mentre i ragazzi mettevano le crocette, mentre i ragazzi contavano sull’attribuzione di un punteggio per aver superato l’esame per il diploma.
In nessun gioco si accetta il cambio di regole dopo la competizione e, a maggior ragione, non possiamo accettare il cambio di regole quando si decide del futuro dei nostri ragazzi.
In termini giuridici, questo si traduce nel mancato rispetto del principio della certezza del diritto che trova fondamento nella nostra stessa carta costituzionale: è stato emanato un decreto legge che ha eliminato il bonus maturità istituito proprio da quella “legge” abrogata durante la prova. Un concorso pubblico che “sceglie” i nostri destini non può essere così organizzato e congeniato. Sarà proprio la illegittimità costituzionale di tale decreto legge, che ha cambiato le regole del gioco in corso di test, ad essere oggetto dei ricorsi che stiamo predisponendo.
La battaglia che combattiamo da diversi anni ha sempre avuto come finalità ultima la tutela degli studenti, tutti, nessuno escluso, senza distinzione politica o partitica, con l’unico criterio che è quello della certezza del diritto.
Nessuno vuole far uscire nessuno, abbiamo un solo obiettivo, smantellare mattone dopo mattone il muro del numero chiuso, dalle contestazioni sulle domande, dalle risposte non conteggiate, dai posti degli extracomunitari di odontoiatria che rimangono vuoti e non assegnati né ai comunitari, né agli extracomunitari, dalle violazioni delle più elementari regole di organizzazione del concorso dalla carta di identità sul tavolo alla busta consegnata aperta.
Tutte le nostre contestazioni hanno un fine unico ammettere in sovrannumero gli studenti e allargare le graduatorie con il fine non nascosto di spingere legalmente il Legislatore italiano a rivedere la legge sul diritto allo studio che deve diventare libero e aperto a tutti.
È per questo che nel ricorso al Tar del Lazio avanzeremo una richiesta ulteriore di adire la Corte Costituzionale (già ci siamo andati, a novembre ci riandremo e proporremo poi la questione del cambio delle regole del gioco in corsa) per illegittimità costituzionale del Decreto Legge del 9 settembre.
Sia chiaro una volta per tutte non si discuterà di bonus o non bonus, si chiederà se sia legittimo in virtù dei principi costituzionali e di diritto cambiare le regole del gioco attuate da tempo con un bando universitario, legge speciale del concorso, durante le prove a numero chiuso.
Ispirati dalle numerose battaglie sino ad oggi affrontate, dalle numerose vittorie e dalle numerose difficoltà abbiamo così deciso di fornire una adeguata e concreta risposta alle diverse necessità mediante azioni giurisdizionali diversificate e tute atte a smantellare il numero chiuso:
MAXI RICORSO UDU: il ricorso è finalizzato a contestare l’intero sistema del numero chiuso attraverso grandi motivi: violazione del principio dell’anonimato; difetto dell’istruttoria (i posti individuati dallo stesso Ministero della Salute sono di più di quelli messi a bando per la penuria di medici e professionisti ); erronea formulazione delle domande e tanto altro. Quest’anno difetta del tutto la c.d. “istruttoria” ossia il percorso amministrativo previsto dalla legge per la determinazione dei posti banditi; lo stesso Ministro Carrozza ha confessato che l’Amministrazione non ha avuto il tempo necessario per svolgere tutte le indagini e tutte le consultazioni necessarie per la determinazione dei posti quantificati in maniera casuale. L’accesso programmato è divenuto così un vero e proprio numero chiuso!
Nonostante le numerose sentenze dei TAR italiani, si è tentato di rendere legittima la violazione dell’anonimato. Contrariamente a quanto accade per tutti gli altri concorsi nazionali, alle future matricole è stato chiesto di esporre il documento di riconoscimento accanto alla scheda anagrafica contenente lo stesso codice della griglia delle risposte e del compito, rendendo così riconoscibile ogni singolo candidato e più facile l’alterazione degli elaborati. Tale circostanza è gravissima ed inaccettabile. Non si comprende per quale motivo, l’Amministrazione proprio nel test più importante per ogni studente, abbia la necessità di non garantire al massimo livello il diritto allo studio rendendo possibile la fuoriuscita di notizie e le eventuali manomissioni dei test. Non riteniamo soddisfacente una diversa soluzione rispetto a quella della piena garanzia dell’anonimato.
Nonostante le richieste dell’Unione degli Universitari di cambiare il sistema da anni tutto rimane fermo e non si spiega perché non si possa cambiare il procedimento disponendo:
- di correggere i compiti nelle singole sedi e non presso il Cineca, come accade in diversi concorsi pubblici italiani, evitando passaggi di compiti dagli Atenei sino a Casalecchio del Reno, ovvero “in tragitti” che sono stati oggetto di molteplici indagini penali;
- di predisporre un codice a lettura ottica e non alfanumerico e come tale annotabile da tutti; le c.d. griglie che contraddistinguono tutti i prodotti che si comprano anche al supermarket e che nessuno di noi saprebbe riferire a terzi, ma che solo semplici macchinette ad infrarossi sanno leggere. Basterebbe solo qualche macchinetta a lettura ottica e eviterebbe sistemi folli di sorveglianza, sistemi di oscuramento (sempre più frequenti negli Atenei) dei telefonini, metal detector per evitare cellulari etc. che per quanto evoluti (e costosi..) presentano di anno in anno delle falle a fronte di una evoluzione contemporanea dei sistemi di frode.
Adesioni da pervenire entro il 30 settembre 2013, ultimo giorno utile per spedire il vostro plico mediante raccomandata a.r. allo Studio Legale Avv. Michele Bonetti & Partners (Via S. Tommaso D'Aquino 47 - Roma 00136). Vi chiediamo la cortesia di indicare sulla busta la dicitura “MAXI RICORSO UDU” e l’indicazione del corso di laurea preferito (ad es. Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura, etc.).
Il plico inviato con raccomandata a.r. deve contenere:
- una procura sottoscritta in originale e completa dei dati richiesti;
- una scheda di adesione completa in tutte le sue parti;
- una fotocopia del documento di identità;
- una copia del foglio contenente username e password consegnate il giorno della prova per l’accesso al sito www.accessoprogrammato.miur.it;
- una copia del bonifico effettuato sulle coordinate bancarie in allegato.
RICORSO COLLETTIVO UDU PER PROFESSIONI SANITARIE: per sollevare le numerose illegittimità tra cui spicca la violazione dell’anonimato per le varie sedi nazionali degli Atenei. Anche con tale ricorso si solleverà il problema della mancanza di istruttoria e della illegittimità della graduatoria che invece di essere nazionale è. Ad oggi sono aperte le preadesioni tramite il sito dell’unione degli Unione degli Universitari a cui inviare la scheda di preadesione di seguito allegata mediante l’indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
ALTRI RICORSI COLLETTIVI: abbiamo monitorato lo svolgimento delle prove su tutto il territorio nazionale e ad oggi siamo in grado di prevedere la possibilità di effettuare (qualora ve ne sia la richiesta) altri ricorsi di carattere collettivo per situazioni quali ad esempio: Università di Siena, facoltà di Medicina e Chirurgia, consegnato cartellino da tenere sul petto per ogni candidato; Università di Padova; facoltà di Veterinaria, i plichi sono stati consegnati in ordine alfabetico e consegnati con un numero progressivo ad ogni candidato; Università di Pavia, facoltà di Professioni Sanitarie, concorso annullato).
Per le adesioni ai ricorsi collettivi dell’UDU si può aderire seguendo le apposite indicazioni che si trovano sul sito www.unionedegliuniversitari.it e comunque riportate nell’apposita sezione del nostro sito.
Per la possibilità di partecipare agli ulteriori ricorsi potete rivolgervi presso il nostro studio legale che mette a disposizione la prima consulenza in maniera gratuita.
Vi ringrazio per l’onore concessomi sino ad oggi nel rappresentare e difendere tutti voi
Vostro,
Per l’Unione degli Universitari
Avvocato Michele Bonetti