
Con ordinanza cautelare del 10 maggio 2021, il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso in appello patrocinato dallo Studio Legale Bonetti & Delia, con il supporto dell’Udu di Roma, concernente la procedura di ammissione al corso di Laurea Magistrale in Psicologia (LM-51), bandita dall’Università La Sapienza di Roma per l’a.a. 2020/2021. Oggetto di censura l’iter di selezione dei candidati predisposto dall’Ateneo romano, incardinato esclusivamente sull’assegnazione di un punteggio risultante dalla valutazione della media ponderata riportata nel corso degli studi universitari e della celerità nel conseguimento della laurea triennale, con conseguente aggravio della selezione medesima. Tale meccanismo di selezione impediva a studenti neolaureati di proseguire il proprio percorso accademico, con conseguente lesione dei principi costituzionali posti a presidio del diritto allo studio, nonché in palese violazione del criterio meritocratico.
“Con questa importante pronuncia viene ribadita l’importanza del criterio meritocratico nell’ambito dei percorsi universitari, confermandosi quale imprescindibile bussola per l’agire degli Atenei, i quali debbono favorire l’inserimento degli studenti o, se non altro, impegnarsi per non ostacolarlo”, chiosa così l’Avv. Michele Bonetti sul punto.
In questa direzione si sono recentemente espressi i giudici di Palazzo Spada i quali, riformando la precedente ordinanza cautelare del TAR Lazio, osservano come la previsione di un’ulteriore prova selettiva “a valle” del percorso formativo sia illegittima, anche alla luce dell’ampia offerta formativa disponibile presso l’Ateneo per i corsi di Laurea Magistrale in Psicologia, che debbono considerarsi quali naturale prosecuzione del corso di studi triennale. A supporto di tale ricostruzione, vengono altresì richiamate due precedenti pronunce della medesima Sezione la quale ha avuto modo di rilevare come l’accesso programmato al corso di laurea magistrale in Psicologia costituisca un irragionevole pregiudizio al “legittimo affidamento di quanti […] confidavano di poter frequentare il corso di laurea magistrale, dopo aver conseguito la laurea triennale nel medesimo Ateneo”.