
Il tribunale di Roma in funzione di giudice del lavoro, ha condannato il Policlinico Umberto I al pagamento, in favore di un medico della U.O.C. di Immuno-Ematologia e Medicina Trasfusionale, degli incentivi dovuti ai sensi del DM 1° settembre 1995 per il periodo 2015/2018.
Il tribunale capitolino ha accertato l’obbligo dell’Azienda Ospedaliera di corrispondere al personale della Struttura Trasfusionale, la quota del 20% di quanto fatturato dalla Struttura medesima nei confronti delle strutture di ricovero non dotate di struttura trasfusionale propria.
Dopo aver chiarito che la prestazione del personale del Centro Trasfusionale non può in alcun modo essere considerata come prestazione libero professionale, l’importante sentenza in commento ha altresì ribadito come il compenso debba essere corrisposto a tutto il personale della equipe di medicina trasfusionale, senza detrazioni di costi, oneri previdenziali e fiscali, al solo ricorrere della condizione dell’avvenuta fatturazione da parte dell’Azienda Ospedaliera nei confronti delle case di cura committenti.
Si tratta di un’importante pronuncia anche nella misura in cui viene espressamente affermato il principio per cui non è consentito all’Azienda Ospedaliera stabilire, modalità e condizioni di pagamento differenti da quelle sancite dalla legge, quali ad esempio l’effettivo incasso delle somme fatturate.
La sentenza in commento, ha infatti spiegato che “(…) se quindi le somme pacificamente fatturate nono sono state ancora incassate, non è aspetto che possa riguardare i singoli lavoratori, i quali, evidentemente, non debbono vedersi pregiudicati per le difficoltà dell’azienda nel procedere al recupero dei propri crediti”.
All’indomani della pronuncia del Tribunale di Roma, ci si auspica che il Policlinico Umberto I proceda spontaneamente a pagare gli emolumenti dovuti al personale della Struttura Trasfusionale.
Appare ormai consolidato l’orientamento della giurisprudenza sul tema la quale, in più occasioni, ha avuto modo di precisare che: “(…) il compenso in questione ripaga del maggior carico di lavoro conseguentemente al fatto che l’azienda, oltre al normale lavoro per i propri ricoverati e assistiti, si sobbarca avendone l’interesse economico diretto ed essendone comunque obbligati ex lege, anche prestazioni ulteriori: sicchè la normativa vigente obbliga al pagamento di un compenso ulteriore da intendersi per come tratteggiata la disciplina, come premio alla maggiore produttività aziendale”.
Al riguardo pertanto tutto il personale della U.O.C di Medicina Trasfusionale potrà agire per ottenere l’accertamento de proprio diritto, inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ricevuta la mail lo studio procederà ad esaminare la singola posizione sulla base delle peculiarità del caso specifico (mansione, credito vantato, periodo di rivendicazione, ecc.), ricontattando l’interessato per eventuali integrazioni e in ogni caso per fornire tutte le informazioni utili a perfezionare l’adesione all’azione, ivi comprese quelle relative al fondo spese necessario.
Lo studio resta a disposizione per ogni eventuale ed ulteriore chiarimento.