
Da pochi giorni sono iniziate in tutta Italia le prime prove orali dell’esame di abilitazione per l’esercizio della professione forense.
Come noto, a causa delle note vicende pandemiche, quest’anno, l’esame si compone di due prove orali: la prima esclusivamente su una materia a scelta tra civile, penale e amministrativo. La seconda prova invece è rimasta invariata. Unica deroga per quanto concerne tale seconda prova è l’imposizione di scelta di una materia sostanziale per i civilisti e i penalisti e due materie per gli amministrativisti che saranno quindi costretti a prepararsi non solo su una procedura e due materie facoltative bensì anche sulle due materie sostanziali di civile e penale.
In ragione di tale obbligo, molti dottori, pur avendo svolto la pratica in diritto amministrativo hanno optato nella scelta per la prima prova della materia civile o penale.
Tale circostanza si evince in modo lampante dalle preferenze espresse dai candidati. Difatti, sono 11.972 i candidati che saranno interrogati in diritto civile, 9.416 candidati in diritto penale e solo 701 in diritto amministrativo.
Questo è uno tra i vari profili di illegittimità rilevati nel decreto-legge n. 31/2021 che si aggiunge alle altre disfunzioni e irregolarità che si sono perpetrate, ormai note anche alla cronaca, per la variazione della modalità di espletamento.
Lo Studio legale si mette a disposizione dei candidati che nell’espletamento della prova hanno registrato irregolarità o anomalie e che intendano intraprendere un’azione legale. A tal fine consigliamo di contattare lo studio al fine di prendere un appuntamento con un professionista in cui saranno valutati i singoli casi e le relative problematiche lamentate.