È di poche ore fa l’Ordinanza del T.A.R. del Lazio che ha riconosciuto le qualifiche professionali acquisite nell’Unione Europea come abilitanti ai fini dell’esercizio in Italia della professione di insegnante.
La pronuncia accoglie le doglianze avanzate nel ricorso da parte ricorrente, nella specie una professoressa di lingua Spagnola, lesa dal provvedimento emesso dal MIUR che negava alla stessa il riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento in Italia, nonostante la stessa fosse in possesso di un valido titolo abilitante conseguito in uno Stato facente parte dell’Unione Europea.
L’azione, patrocinata dagli Avvocati Michele Bonetti, Santi Delia e Angelo Gadaleta, ha portato alla luce l’irragionevole esclusione dell’istante dall’abilitazione all’insegnamento, con il conseguente mancato inserimento nella II fascia delle Graduatorie di Istituto, in palese contrasto con la Direttiva Europea 2005/36/CE.
“Il riconoscimento del diritto della ricorrente di essere inserita nella II fascia delle graduatorie di istituto – commenta l’Avv. Bonetti – si pone in linea con l’obiettivo della direttiva Europea che mira a rendere i mercati del lavoro più flessibili, a liberalizzare ulteriormente i servizi, a favorire il riconoscimento automatico delle qualifiche in modo tale da semplificare le procedure amministrative”. L’impegno della ricorrente, che ha conseguito lauree in Italia e plurimi titoli all’estero, non poteva che portare alla illegittimità del provvedimento del Ministero volto a denegare il riconoscimento della formazione professionale acquisita dalla stessa.
Per gli Avvocati Bonetti, Delia e Gadaleta tale vittoria apre indubbi scenari anche su ulteriori campagne rivolte al riconoscimento dell’abilitazione all’insegnamento.
In allegato l'ordinanza emessa dal T.A.R. Lazio.