Gli atti e le azioni poste in essere dagli Stati membri dell'UE (per tutti la Convenzione di Schengen del 14 giugno 1985 e la sua Convenzione di applicazione del 1990, che crea un territorio senza frontiere) possono riassumersi nell'indicazione contenuta nell'articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea laddove si annovera, tra gli obiettivi dell’Unione, la conservazione e lo sviluppo di uno spazio nel quale “sia assicurata la libera circolazione delle persone insieme a misure appropriate per quanto concerne i controlli alle frontiere esterne, l’asilo, l’immigrazione, la prevenzione della criminalità e la lotta contro quest’ultima”.
Col Trattato di Amsterdam si è proceduto, inoltre, ad un'armonizzazione fra gli Stati dello spazio Schengen nei settori visti, asilo, controllo delle frontiere e lotta all’immigrazione clandestina.
Tuttavia, con l'ingresso di nuovi 10 Stati nell'Unione e con il moltiplicarsi di allarmismi terroristici molte libertà civili dei migranti vengono limitate in nome di molto spesso infondate esigenze di sicurezza.
A tutti questi migranti lo Studio offre assistenza per la risoluzione delle problematiche connesse alla loro libera circolazione e all’assunzione di lavoro in Paesi diversi da quello di provenienza ( richieste di soggiorno o di asilo politico, visti, nulla osta, ricorsi amministrativi, opposizioni a decreti di espulsione, dissequestri)